Immaginare il futuro. Design for a better Tomorrow. “ONY” è una installazione. “Rewind” è un progetto antisenilità. “Alto” è un’idea leggera dell’automotive… Vi sembra poco…?! Tutto questo si chiama Lexus, un modo di stare nel presente futuro, che è l’unico che può salvare il presente – presente e memorizzare il presente – passato. Un esemplare modo di lavorare in team system di forma e contenuto, senza smagliature, senza crepature, in un processo che va dall’ideazione alla progettazione, alla realizzazione, con continui controlli di compatibilità, di qualità, con l’occhio rivolto all’offerta, da fare diventare domanda, concependo un effetto desiderabilità, leggero, in grado di non fissarsi in nessun luogo, ma capace di fare modulo, di una catena che non è legame ottuso, ma trasmissione di qualità, immaginando un quid che non c’è, ma nel nostro tempo, sempre più in grado di inverare le chimere.

Non è più fantascienza, ma proto-scienza di quello che sarà, quando decollo e atterraggio verticale, saranno vetture elicottero per tutti. L’importante è, che design, tecnologia, robotica, cibernetica, tengano in mente che al centro ci debba essere, sempre, un uomo, una donna, un vecchio, un bambino, un malato e che la bellezza e la piacevolezza, siano gli attributi di una teoria dell’accoglienza. Mi piace, questa Milano Design Week, che non è la mostra di più belli del reame, ma una vetrina / laboratorio, in cui non ci siano le utopie, le allucinazioni, le farneticazioni, ma una dialettica di scienza e tecnica, strette da un patto solidale, in cui il fattore cronologico non sia fine a sè stesso, ma con la forza dei forti, un instrumentum gioiae.

KLESSIDRA | A CURA DI FRANCESCO GALLO MAZZEO