“Settembre, andiamo,..”mi viene in mente D’Annunzio, che era forma per eccellenza, cura del particolare, estroversità e tanto per non farsi mancare niente, sorprendente novità. Sta molto bene per questo super salone, che evidenzia di una grande vitalità (e questa è biologia) assolutamente associata ad una grande intelligenza (e questa è biografia). Un grande senso di orgoglio, per una tradizione che si rinnova, che vuole rimanere tale e non trasformarsi in anchilosata tradizionalismo, che è folclore e nulla più (con tanto di rispetto per il folclore), per cui, là, qui, là; bisogna essere nel luogo imprevisto, panico, dove tutti gli altri pensano che non si possa andare e invece si può, si deve, per rimanere in vetta e scrutare i venti dello “spirito dei tempi”, sempre pronti a tradimenti e nuovi amori…
Si tratta, con un grande presente, anche, di onorare una storia che vede la Lombardia al centro di un evento mondiale, una massimizzazione, da incrementare, da rendere sempre più attrattiva, sprigionando quell’effetto desiderante, che è la casa, il luogo dei luoghi, che è
inscritto nella nostra antropologia, per cui deve essere respirante, pulsante, energetica, ma anche di un autout, che è medium e probabilità altissima, di successo.
Marche presenti: 450. Biglietti venduti: 30 mila; qualcuno, di quelli, che vedono il bicchiere (ma che bicchiere!!!) mezzo vuoto, già dice, “rimbalzo”, semplice rimbalzo, mentre quelli che vedono con ottimismo della volontà e dell’intelligenza (tra cui mi trovo bene) gridano un evviva, grande quanto una casa. Casa, appunto, di questo si occupa il super salone, con una forte carica di novità, di originalità, basata sulla luce, che non è mai uguale a stessa, pur essendo trasparenza e orizzonte del tutto. C’è anche qualche bizzarria, qualche cosa che ti fa dire, oddio! Ma è proprio questa che porta avanti i linguaggi, le sperimentazioni, che appaiono sempre “troppo presto” e hanno bisogno che i lenti del senso comune ci arrivino, ma non tanto per tesserne le lodi o le infamie, bensì per comprendere, per accogliere, per
superare, per modificare, ma anche per escludere. Da tenere a distanza, l’indifferenza, che rimarrà fuori salone, che è sempre più, Milano!
KLESSIDRA | A CURA DI FRANCESCO GALLO MAZZEO