Io, con studio a piano terra e casa in mezzo al giardino, ideata e allestita da Mario Bellini e lui al terzo piano dell scala a sinistra dell’ingresso principale. In via Corridoni, a Milano. Cosi per anni. Anni ottanta novanta. Con Ken Scott, genio paragonabile a quello di Ottavio Missoni, ad Alessandro Mendini, a Urano Palma, a Franco Moschino, agli attuali primatisti assoluti, Dolce & Gabbana (i cui nomi appresi, nella loro fase nascente, da Ferdinando Scianna) e stavo dimenticando Elio Fiorucci ( che va inserito d’obbligo). All’inizio, solo buon giorno buona sera, poi ciao, ciao come stai, fino ad un ottima frequentazione del suo lavoro, che ha per tanti versi, vissuto in parallelo con quello di Gimo Etro, che hanno fatto del colore, una evidenza sfarzosa, un trionfo, molto apprezzato anche oggi, ma protagonista nella Milano da bere, che però nonostante, gli stilisti, i grandi architetti, i super designers, non aveva l’allure urbano e d’immagine, che ha oggi, con un quadrilatero d’oro, veramente d’oro e con una city life che ha dato ambiente aureo al Grattacielo Pirelli e alla insuperata Torre Velasca, con una Piazza Fontana ancora sfiancata e vuoti architettonici che toccavano la Galleria, ritrovo della Libreria Bocca, del Ristorante Savini, del Biffi e della impareggiabile rabarbaro Zucca.

Via Corridoni, ci ha accomunato per anni, facendomi entusiasmare per cose non adatte a me, che sono per un total noir, ma che non potevo non apprezzare (e tuttora le apprezzo sugli altri e con gli altri) come una vera apoteosi della policromia, del patchwork tramato o illusivo. A Ken Scott dobbiamo, l’avere, in singolare personalità di gusto ed estrosità, sconfitto, ogni cattiva abitudine dell’ammucchiata e l’avere sperimentato e sperimentato, tessuti e colori, distesi tra la sua Milano e il suo luogo dell’anima, il buen retiro di Aix-en-Provence, la romana Aquae Sestiae, facendone un laboratorio concettuale, di abiti, borse, tovaglie, tessuti,che sono un esprit di eterna giovinezza, come testimonia la capsule collection, ideata da Gucci, nel 2021, dando evidenza del suo combinatorio spirito americano, dripping, con quello europeo, tonalistico, intriso di pop art e di espressionismo astratto, ma poi inebriato di spirito lombardo e milanese, che mixa sempre l’avanguardia con la tradizione, andando in luoghi inesplorati, portando con sé un vocabolario e un immaginario a tutto tondo.

KLESSIDRA | A CURA DI FRANCESCO GALLO MAZZEO